Da Fondi a Sperlonga seguendo le strade interne che scavallano i rilievi montuosi affacciati sulla costa.
Fondi Sperlonga anello
La costa da Sperlonga a Gaeta è tanto bella quanto maledetta: la strada regionale che le connette può essere affrontata in bici solo con una forte dose di incoscienza. Il mix di curve, salite, gallerie e traffico pesante rendono la Flacca un vero inferno per i ciclisti. Peccato. Gli affacci sulle scogliere a picco meriterebbero la chiusura al traffico, almeno una volta all’anno, come accade sullo Stelvio, così che le persone possano scoprirla in bici, a spasso, …..
Ma rimaniamo con i piedi per terra e pur di raggiungere Sperlonga, proponiamo (come fatto per Gaeta) un itinerario che raggiunge la costa scavallando dall’interno e sfruttando la linea ferroviaria Roma – Napoli.
Il percorso rientra all’interno di Tirrenica Extra e Tirrenica Visioni (sognando una ciclovia da nord a sud) e dei tematismi “spiagge” e “promontori“. In particolare, nel Lazio, si aggiunge ai promontori di Circe e di Gaeta.
Fotoracconto
(alcuni scatti lungo il percorso)
Traccia GPX
Percorso rosso
ATTENZIONE: Il percorso è classificato rosso (vai alla classificazione dei percorsi) per via della salita impegnativa di 4km all’inizio, e la strada trafficata verso Fondi alla fine. Si è scelto il senso orario per arrivare a Sperlonga godendosi il panorama in discesa. Questo implica di scavallare le montagne con una salita più faticosa, ma lungo una stradina asfaltata praticamente deserta. Per chi volesse evitarla, si può scendere dal treno alla Stazione di Itri FS (posizione) anzichè da Fondi, agganciandosi a questo itinerario al km 13.
L’itinerario parte dalla stazione di Fondi. I primi 2 km si pedalano su traffico promiscuo per poi imboccare strade secondarie lungo la campagna pianeggiante. Al km 6 ci si addentra in una vallata allietati dalla compagnia di un ruscello. La salita di 4 km presenta pendenze impegnative, ma la stradina asfaltata è praticamente deserta. Se affrontata di prima mattina, temperatura e afa (specie d’estate) non dovrebbero annoiare più di tanto, anche se fosse necessario scendere e spingere (foto360). Il panorama circostante rivela una natura inaspettata (foto360).
Al km 13 si prende la provinciale Itri Sperlonga che scende per 3 km, finita la quale ci aspetta una nuova salita fino al km 19, dove comincia lo spettacolare affaccio sul mare (foto360). La discesa di 6 km offre numerose vedute su Sperlonga. Il traffico non è mai molesto. Arrivati a Sperlonga, la visita al paesino è quasi obbligatoria (foto360, foto360, foto360). Meglio parcheggiare le bici perché incontrerete numerose scalette. La traccia prevede la deviazione fino al Museo Archeologico Nazionale e all’area archeologica della Villa di Tiberio (foto360), pedalando fino al km 28 su stradine secondarie e pista ciclabile. La famosa spiaggia di Sperlonga è a due passi (fuori stagione è ancora più bella, foto360). La ciclabile termina davanti all’ingresso del museo (streetview). Parcheggiate le bici, poco più avanti parte il sentiero che a piedi (foto360, foto360), in 20 minuti, permette di raggiungere la panchina gigante sulla sommità della collinetta, da cui godere il panorama verso Sperlonga e in direzione Gaeta (foto360, foto360, foto360). Si torna indietro dalla stessa strada. I restanti 12 km – pianeggianti – servono per tornare alla stazione FS di Fondi (foto360, foto360). In particolare, dal km 34 il traffico torna ad essere sostenuto e nella prima parte la carreggiata è stretta. Per fortuna è in pianura e prevalentemente rettilinea. Durante la settimana c’è anche traffico pesante. Prestare attenzione.
Segnaliamo la proposta di “Fuga da Roma senz’auto” che parte da Monte S.Biagio FS.
Rifornimenti: ai paesi di Fondi e Sperlonga. Usciti dalla stazione FS di Fondi valutare se è opportuna una deviazione direzione paese (distate 5 km in pianura) per fare rifornimenti di acqua e cibo, poiché fino a Sperlonga non si troverà nulla.
Raccomandazioni
> Prima di avventurarvi leggete le raccomandazioni. Impiegate cinque minuti ora nella lettura, per risparmiare sventure e contrattempi dopo. segue...
Tirrenica360
> La collezione di FotoSferiche dedicate a questo percorso, raccolte nella mappa di insieme Tirrenica360 segue...
Tour360
Il tour immersivo dedicato a Sperlonga, per ammirare le bellezze dei luoghi a tutto tondo vai al tour…
Approfondimenti
> Quanti simboli, quante memorie, quanti ricordi fioriscono con la vicinanza del mare? Siete anche voi affascinati dai segni che il tempo e lo spazio hanno disseminato lungo il Tirreno? Aiutateci ad arricchire questo capitolo, perchè le storie tornino a parlare.
Sperlonga
L’antico borgo sta su uno sperone di roccia a picco sul mare e affonda le radici nel mito, nella grotta-ninfeo di Tiberio, nelle “speluncae” che gli hanno dato il nome, accarezzate dalle onde ribelli, abitate dalle leggiadre figure marine dei mosaici romani. Prima delle scorrerie saracene che hanno spinto i pescatori ad arroccarsi e a dipingere di bianco le case per abbacinare i corsari, già provati dai lunghi viaggi in mare, la luce accecante era quella del mito di Ulisse, che accompagnava il peregrinare delle navi nell’azzurro e infido Mediterraneo. L’antro di Tiberio era arredato con le grandi sculture dai muscoli guizzanti ispirate alle imprese dell’eroe omerico.
Le origini di Sperlonga risalgono alle antiche leggende greche. Le sue grotte di calcare accoglievano le flessuose ninfe del mare: la più bella, narra Esiodo, si chiamava Sperlonga, come l’antro che abitava, e aveva fatto innamorare Giove che una notte, sotto forma di infuocato meteorite, atterrò tra le sue gambe, mentre riposava sulla spiaggia. Le abbaglianti falesie di Sperlonga sono nate dal terremoto suscitato dal mitico amplesso. segue…
Museo e area archeologica
Il museo fu appositamente edificato per ospitare i monumentali gruppi scultorei rinvenuti in migliaia di frammenti alla fine degli anni Cinquanta nella celebre Grotta che si apre sul mare, elemento caratterizzante di un vasto complesso residenziale solitamente identificato con il praetorium, cioè palazzo, posseduto dall’imperatore Tiberio.
All’inizio dell’età imperiale l’antro fu infatti trasformato in paesaggio mitologico decorato da uno straordinario allestimento scultoreo di soggetto omerico che venne scenograficamente disposto intorno e all’interno di un bacino circolare ricavato entro la grandiosa abside. segue…
La via Flacca
La strada regionale 213 Flacca collega la città di Terracina con la città di Formia. Completata nel 1957 prende il nome dell’antica strada romana fatta costruire da Lucio Valerio Flacco nel 184 a.c. della quale ne ricalca ampiamente l’antico percorso. Si snoda per circa 36 chilometri e presenta numerose opere d’arte e siti archeologici di straordinaria importanza tra cui i resti di Villa Prato del II secolo a.c., il complesso monumentale della Villa e della Grotta di Tiberio e la Villa di Bazzano, esempio di architettura repubblicana. Infine, sul monte Redentore a Formia papa Leone XIII fece collocare la statua del Redentore. La strada l’ unica via per raggiungere le località balneari del Sud Pontino come la Baia di Sant’ Agostino a Gaeta, la spiaggia di Sperlonga e Salto di Fondi. (da Astral)
Segnaliamo anche questo breve video segue…
Panchine giganti
Le panchine giganti suscitano sentimenti contrastanti. proviamo a riassumerli con due contributi opposti, perchè ognuno si avvicini consapevolmente a questo tipo di installazioni.
PRO: “La prima Grande Panchina con questo particolare disegno è stata realizzata nel 2010 da Chris Bangle sul terreno della Borgata a Clavesana (Cn), dove si trovano la sua residenza e il suo studio di design, come installazione affacciata sul paesaggio e accessibile ai visitatori. L’idea delle panchine fuori scala non è inedita, ma lo è il contesto. Il cambio di prospettiva dato dalle dimensioni della panchina fa sentire chi vi siede come un bambino, capace di meravigliarsi della bellezza del paesaggio con uno sguardo nuovo. La panchina è divenuta in poco più di un anno un’attrazione per i visitatori della zona.” segue…
CONTRO: “Il pacchiano emerge per contrasto: un po’ come i colori complementari nelle opere impressioniste, solo che nel nostro caso, invece di ingentilire il dipinto, lo sfregiano. Il pacchiano, in montagna, può assumere diverse forme. Una di quelle che più lo caratterizza è indubbiamente rappresentata da panchine giganti, spesso verniciate con i colori più improbabili. Una distorsione disneyniana della vita, in perfetta continuità con la programmazione turistica degli ultimi settant’anni, dove le peculiarità locali sono spesso state sacrificate per offrire al turista un’esperienza molto ludica e poco educativa. Il problema di fondo è che abbiamo perso la capacità di raccontare. Di raccontarci. Non riusciamo più a rendere seducente il territorio attraverso una narrazione accattivante, capace di cogliere ed evidenziare la poesia e il fascino degli elementi in esso già esistenti; degli elementi che lo rendono unico. Di conseguenza ci limitiamo a calare dall’alto oggetti vistosi, appariscenti, ma culturalmente vacui. Un’operazione semplice, perché svincola dallo studio e dal ragionamento. Così le panchine giganti si moltiplicano, in questa società culturalmente lillipuziana, in attesa di un Gulliver che non arriverà mai.” segue…
Extra
PassaPorto Tirreno
> Un PassaPorto da portare con sè nelle pedalate lungo il Tirreno. Memoria di carta ed inchiostro della propria avventura in bici. Tappa dopo tappa, timbro dopo timbro. segue...
Percorsi nel Lazio
> Elenco dei percorsi nel Lazio segue...
Percorsi tematici
> Spiagge, fari, pinete, zone umide, promontori, miniere, …. quante storie siete pronti ad ascoltare? Il Tirreno è un teatro che racconta mille incontri. Le memorie storiche si intrecciano con gli scenari naturali, imprimendo a terra tracce da rievocare, un pedale alla volta. Seguendo in bici il mare e i suoi tematismi. segue...
Fari e Torri di avvistamento
> Tutte le nazioni si interrogano su come tenere vivo il patrimonio di pietre, storie e mattoni disseminato lungo le coste del pianeta. Erosione della costa, taglio dei finanziamenti, nuove tecnologie, aggiornamento delle rotte di navigazione…. Anche lungo il Mar Tirreno si nascondono preziose memorie guardiane dell'orizzonte. Che siano arroccate su uno sperone di roccia o addormentate su una spiaggia, a picco sul mare o immerse in una pineta, scopritele con noi pedalando. segue...
(Torre Truglia, tirrenica360_tag)
Spiagge Tirreniche
> Cosa sarebbe un mare senza una spiaggia? Al termine di un temporale o all’avvicinarsi di un tramonto, tra un bagno rinfrescante e una passeggiata sul bagnasciuga. Che sia in piena estate o d’inverno. Profumi e cantilene che portiamo dentro una generazione dopo l’altra. Diversi itinerari in bici lungo la futura ciclovia Tirrenica ci permettono di avvicinare la meraviglia dei granelli di sabbia. segue...
Tirrenica Promontori
> Il matrimonio tra terra e mare si fa impetuoso quando l’abbraccio è ancora più appassionato. Ecco perché, pedalando lungo il Tirreno, la memoria delle scogliere a picco evoca ogni volta emozione e meraviglia. Con la collezione “promontori”, andiamo alla scoperta degli affacci sul Tirreno segue...
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Classificazione percorsi
> Itinerari verdi, gialli o rossi, per aiutarvi a scegliere il percorso più adatto alle vostre aspettative segue...
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> Il progetto ufficiale della futura Ciclovia Tirrenica al momento parte da Ventimiglia e finisce a Roma. Noi, dal basso, proviamo a raccogliere spunti preziosi anche su altri percorsi che coinvolgono il Tirreno. segue...
Tirrenica Visioni
> Il Tirreno custodisce tesori immensi, frutto della natura, che ha saputo innalzare scenari grandiosi… ma anche dell’uomo , che nella sua millenaria esperienza di commerci e contaminazioni, ha modellato i paesaggi, consegnando a noi memorie dense di storia. Ecco perchè, in una visione di insieme che spazia da nord a sud, in TirrenicaZero raccogliamo una serie di spunti, sognando una ciclovia da nord a sud. segue...
Tirrenica in treno
> Esplorare in treno+bici le 1+11 tappe da Ventimiglia a Roma. Soluzione vantaggiosa per superare i tratti critici o spezzare le pedalate in più riprese. segue...
Il vostro contributo
> Innamorat@ anche voi delle pedalate vista mare? Date una occhiata al progettoZERO e alla squadra operativa. Partecipate con passaparola, proposte, feedback, ... Le amministrazioni non vedono le potenzialità di un percorso ciclabile lungo il Tirreno? Mostriamo loro il contrario. Facciamo conoscere insieme la bellezza delle nostre coste. Cittadini, viaggiatori, cicloturisti come voi. Niente di più, niente di meno. segue...
(Villa di Tiberio dal promontorio, tirrenica360_tag)