TirrenicaZERO è un progetto che, in assenza di informazione aggregate  e a partire da 10 ingredienti e ZERO budget, propone una ricetta italiana per valorizzare dal basso quanto già pedalabile lungo la futura Ciclovia Tirrenica, da Ventimiglia a Roma…. ed oltre.

“Spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande.” Adriano Olivetti

La situazione italiana

In Italia, chi si avventura in bici  su percorsi a lungo raggio, non sempre trova vita facile. Lo scenario, salvo poche eccezioni, rischia di configurarsi come una galassia di interventi frammentati e disconnessi, sia dal punto di vista geografico (ciclabili intermittenti sospese nel nulla) che informativo (notizie spezzettate su siti, forum, pagine social, cartellonistica,…).

“La unità italiana, malgrado gli ostacoli che ad essa oppone la figura longitudinale della penisola, potrebbe solamente allora attuarsi, quando, vinta dall’arte la natura, tutte le disseminate sue parti si fossero materialmente e moralmente ravvicinate.” Giacomo Durando, 1846

Sul fronte delle opere da manutenere o mettere in cantiere, le amministrazioni non sempre riescono ad offrire riferimenti concreti su responsabilità, risorse allocate, tempi di intervento, … (il protocollo d’intesa per la Ciclovia Tirrenica risale al lontano 2016). Le scadenze del PNRR e il PGMC Piano generale della mobilità ciclistica recentemente approvato, sembrano galleggiare in un mondo altro dalla realtà di questi anni.

Il risultato? Abbiamo in Italia un patrimonio di meraviglie unico nel mondo…. che però, in assenza di narrazioni, prima ancora che infrastrutture, rimane isolato, abbandonato, a rischio speculazione. I tratti ciclabili già realizzati,  se esclusi da una visione d’insieme, possono risultare attrattivi solo localmente. Senza reti, servizi e riferimenti, il turismo in bici si muove altrove, anche a malincuore.

(Sterpaia di Follonica, pedalando da Campiglia a Follonica, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

Chi ha provato a pianificare una vacanza in bici in Italia, probabilmente si sarà perso su internet prima ancora di partire. Quanti percorsi a lungo raggio  vantano un sito che proponga una visione di insieme, con informazioni aggregate, ordinate, aggiornate? Vi prego segnalateceli! Tranne poche eccezioni, per decidere dove indirizzare le ferie, noi ci perdiamo in un labirinto di siti, pagine Facebook, video TikTok e foto su Instagram.

Fossimo in Germania, probabilmente saliremmo in bici con maggiore spensieratezza, fiduciosi di essere comunque accolti da una rete ciclabile ramificata e pettinata. Ma siamo in Italia. Voi partireste accontentandovi di una traccia GPX scaricata al volo mentre agganciate le borse al portapacchi? Rischiereste i vostri giorni di vacanza senza una blanda consapevolezza sulle criticità del percorso che avete scelto di seguire? Noi no.

Noi che mai finimmo di aspettare
Provando a vivere
e non vogliamo andare
In paradiso se
lì non si vede il mare
(Noi no, C.Baglioni)

Il progetto TirrenicaZero nasce da una promessa: almeno per la futura ciclovia da Ventimiglia a Roma, in attesa di un sito ufficiale che ci lasci liberi di pedalare, una visione d’insieme proveremo ad abbozzarla noi. Dal basso. Aiutateci a renderla ancora più utile e funzionale.

ProgettoZERO

Senza aspettare che le ciclovie siano inaugurate ufficialmente, in Italia si può già fare cicloturismo, pedalando l’esistente. Mentre le amministrazioni sono impegnate (con i loro tempi) nella progettazione ed esecuzione dei vari cantieri, è infatti possibile, a ZERO budget e tanta passione, valorizzare i tratti già fattibili, mantenendo la visione d’insieme ma puntando sul dettaglio, con onestà e concretezza.

Diverse esperienze nate dalla passione per il cicloturismo, dimostrano come sia possibile, anche nel nostro paese,  proporre percorsi a medio e lungo raggio confezionati dal basso, sfruttando quello che già c’è: ciclabili, vie sterrate, strade a basso scorrimento, argini, ….

Da necessità virtù…… a ZERO budget. Il progetto si contraddistingue per essere focalizzato su obiettivi raggiungibili con le proprie energie, 10 ingredienti e una ricetta italiana.

(un giorno, un weekend una vacanza)

10 Ingredienti

TirrenicaZERO è una ricetta a 10 ingredienti e ZERO budget che, in assenza di informazione aggregate, propone una ricetta italiana per valorizzare dal basso quanto già pedalabile lungo la futura Ciclovia Tirrenica, da Ventimiglia a Roma…. ed oltre.

Bellezza

Perché un percorso sia attrattivo, deve in primis regalare bellezza. Tanto più sarà in grado di suscitare beata meraviglia, tanto più verranno perdonate eventuali debolezze. Fragilità tanto più vive quanto più il percorso si sviluppa a lungo raggio, coinvolgendo una pluralità di amministrazioni (pubbliche e private) non sempre in armonia tra loro.

L’Italia in questo è maestra indiscussa: tante bellezze, poche infrastrutture, meno servizi… e caos a non finire. Un problema che si amplifica se il percorso – ancora in divenire – viene coinvolto in una promozione a ZERO budget, nata dal basso cucendo insieme quanto già c’è. Risposta creativa e propositiva a incertezze e ritardi accumulati dal sistema paese sul fronte delle ciclovie.

(Ciclabile dei Fiori, Sanremo)

Sostanza

Perché un percorso venga scelto per vacanze di più giorni, è importante che riesca ad evocare la dimensione epica del viaggio…. e con essa il coraggio di sognare, l’umiltà di ascoltare il silenzio, la follia di avere visioni.

Più sostanza si concentra, più intenso sarà il richiamo, maggiori saranno anche le distanze (e gli sbattimenti) che i turisti saranno disposti ad affrontare nelle fasi di avvicinamento. Maggiori saranno i giorni di vacanza da dedicare al percorso. Maggiore sarà l’indotto per le economie locali.

Km totalizzati e continuità della traiettoria sono fattori vitali in tale direzione. Al contrario, percorsi brevi, o comunque frammentati e disconnessi, pur bellissimi, rimangono appannaggio dei frequentatori locali, gli unici disposti a vivere quei territori.

slide 1
Ciclabile fiori
Massa pisa
pisa livorno
livorno cecina
cecina campiglia
campiglia follonica
follonica grosseto
grosseto orbetello
orbetello capalbio
capalbio tarquinia
tarquinia ssevera
palidoro roma
previous arrowprevious arrow
next arrownext arrow
Shadow

(le tappe TirrenicaZero)

Informazioni

Il web è oramai saturo di tracce GPX. Le piattaforme dedicate a questo scopo non si contano più. Wikiloc, Komoot, Strava, Ridewithgps,… Per la futura ciclovia Tirrenica, la FIAB ha già fatto uno sforzo immane nel confezionare una traccia unitaria e mantenere aperti i tavoli con le amministrazioni. Non finiremo mai di ringraziarla. Con la speranza di allargare la collaborazione, con questo progetto proviamo nel frattempo a fare un ulteriore passo avanti: valorizzare con testi e foto il loro percorso GPX. Ci sono meraviglie là fuori che una traccia GPS fatica a far conoscere alla collettività.

Perché un file numerico sprigioni tutte le sue potenzialità, diventando percorso, a nostro avviso è necessario raccontarlo, prima di tutto con informazioni concrete ed esaustive, così che ognuno possa impostare consapevolmente la propria esperienza, che sia un giorno, un weekend o una vacanza intera. Al contrario, chi scarica un file gpx senza cercarne la descrizione, rischia di mettersi in sella ad una bicicletta senza freni. Tutto ok… fino al primo ostacolo.

Maggiore è l’incertezza annessa ad un percorso (figlia di una informazione lacunosa e disarticolata, se non del tutto assente), più alta sarà la propensione alla rinuncia. Pedalare su una ciclabile protetta, in pianura, costellata di servizi (punti ristoro, aree di sosta, postazioni di autoriparazione, …) è diverso dal pedalare su una strada trafficata che si arrampica su una collina disabitata per km e km. Informazioni che possono essere estratte da un file gpx nudo e crudo solo a condizione di spendere molto tempo in analisi preliminari (pc, telefonate, ….) tese a contestualizzare la traccia. Questa analisi può essere elaborata una volta per tutte (meglio se da locali, facilitati nell’incrociare le analisi al pc con sopralluoghi dal vivo) e condivisa online, a disposizione di chi seguirà le stesse orme.

(Promontorio di Piombino)

Tanto più infrastrutture e servizi sono carenti, tanto più giocano un ruolo compensativo informazioni corrette ed esaustive su bellezze, facilitazioni, criticità, varianti, …. A parità di infrastrutture e servizi, maggiori sono le informazioni, maggiore sarà l’attrazione esercitata sulla comunità. Più la persona partirà consapevole, meno soffrirà dei disguidi incontrati lungo il percorso.

Per quanto detto, nella scelta della prossima vacanza in bici, foto e testi concorrono tanto quanto la nuda traccia GPX. Oltre i km e le pendenze, l’identità e la reputazione di un percorso si nutrono anche di immagini e parole.

Gli stessi contenuti, si intrecciano tra loro su un piano più profondo e nascosto, ma non meno importante: la narrazione. Senza narrazione non c’è ispirazione. Senza ispirazione non c’è viaggio. Senza viaggio il percorso rischia di rimanere lì, confinato sulla carta (o dentro una traccia gpx).

Il racconto alimenta la curiosità, attiva le dimensioni primitive dell’erranza, evoca la memoria di viaggi passati, amplifica e consolida il proposito di prendere e partire. Asfalto, foto e testi sublimano, spesso inconsapevolmente, in storie leggendarie. Nascono i percorsi tematici, rinforzati da un corollario di letture.

Onestà

Chi si muove in bici fuori porta, non sempre troverà, in Italia, il tappeto rosso di una ciclabile.  Impegniamoci quindi perché aumentino maturità e consapevolezza in ognuno di noi, proponendo percorsi con concretezza ed onestà.

La cautela è opportuno prevalga sull’ottimismo, interessi economici e di altra natura è bene rimangano secondari rispetto all’obiettivo di offrire informazioni esaurienti, critiche ed imparziali, perché chi decide di partire, lo faccia lucidamente.

Per poter godere appieno di un panorama, meglio sapere in anticipo se è sullo sfondo di una faticosa salita sotto il sole. Informazioni che è fondamentale aggregare e divulgare,  se la nostra motivazione è condividere con gli altri la bellezza di un percorso.

Omettere dettagli importanti, intenzionalmente o per superficialità, rischia di ritorcersi contro, rinforzando nella comunità il sentimento di sfiducia e di sospetto verso tutto ciò che viene proposto agli amanti della bici. Quanti proclami di ciclabili fasulle girano periodicamente in Italia? Quante volte si è costretti al dietro front davanti all’ennesimo ostacolo non segnalato?

Pedalare deve essere un piacere, non una trappola. E questo presuppone consapevolezza. Tanto più che, in Italia, i percorsi nati dal basso a ZERO budget, alzando l’asticella della distanza, soffriranno di più dei limiti dettati da questa condizione. Sono le gioie e i dolori di pedalare cucendo insieme quanto a disposizione, quando tra un punto e l’altro possono passare diverse ore di sellino, godendo (o scendendo a patti) con quanto si incontra lungo la via.

L’eccesso di cautela che proviamo a mantenere, potrebbe spingere chi legge a ridurre le aspettative o perfino rinunciare del tutto. Meglio questo risultato che – all’estremo opposto – orientare le persone verso pericolose improvvisazioni. Tanto più che in questo sito troverete un ricco ventaglio di percorsi a difficoltà crescente, così da prospettare un avvicinamento graduale.

Al di là dei numeri che riusciremo a collezionare, un primo risultato sarà già stato raggiunto: in Italia si può già fare cicloturismo pedalando quello che c’è, è non è poco. Basta accendere il cervello, avere accesso ad informazioni concrete ed obiettive, essere pronti a percorsi fluidi intermodali. Le nostre bellezze valgono un po’ di sbattimento, se in qualche tratto siamo costretti a prendere un treno o salire un po’ di quota. Tutto sta nel chiarirlo in partenza, a carte scoperte: ognuno decida, con la propria testa, se il gioco vale le candela.

(Montiano, Grosseto)

Partecipazione

Quanti percorsi calati dall’alto, nati magari inseguendo l’ennesimo finanziamento last minute, rischiano di essere pensati e realizzati da amministratori e tecnici che non pedalano e poco sanno delle esigenze di chi va in bici? La concertazione con i portatori di interesse è un percorso lungo, difficilmente compatibile con il regime emergenziale che spesso contraddistingue queste opere in Italia, specie se rallentate dall’inerzia di una cultura non sempre amica della bicicletta.

Al contrario, la comunità brulica di saperi ed esperienze che invocano una regia perché siano messi a sistema. Nell’epoca dei social, lanciare una idea e raggiungere le persone è sempre più facile. Ecco perché, dal basso, da pari a pari, liberi da secondi fini, come cicloturisti  lanciamo un appello alla partecipazione.

Maggiore è lo sviluppo del percorso, infatti, più estesa dovrà essere la comunità di persone coinvolte nel progetto. La presenza di referenti locali permette di attingere ad una miniera di preziose informazioni da raccogliere e condividere, oltre che distribuire le fatiche di studi, sopralluoghi, elaborazioni, aggiornamenti.

La comunità tutta è chiamata in causa anche nella fruizione a regime, dopo il taglio del nastro, quando la notizia del percorso comincia a diffondersi. Il passaparola e la condivisione delle esperienze sui social permettono di mantenere accesi i riflettori, facendo salire le presenze,  dirigendo l’attenzione verso i territori attraversati, pungolando le amministrazioni a fare la loro parte anche nella manutenzione a medio/lungo termine.

Sogniamo ad occhi aperti: oggi proviamo noi a raccontare la futura Tirrenica. Domani altre comunità, incoraggiate dal nostro esempio, si cimenteranno sulle loro traiettorie? Pensiamo alla futura ciclovia Adriatica coinvolta nella riflessione di un padre di famiglia. Ma non solo. L’Italia dei campanili e degli orticelli, può vivere una stagione di riscatto nelle reti cooperative interregionali nate da una passione in comune?

(Laguna di Orbetello)

Varianti

Ostacoli, criticità, punti oscuri difficilmente si possono evitare in un percorso a lungo raggio che dal basso connette insieme l’esistente.  Il risultato non sarà mai confrontabile con gli standard dettati in un percorso già inaugurato, dove ci sono limiti alle pendenze, vincoli al fondo pavimentato, confini alla promiscuità con il traffico motorizzato, etc..

Ecco perché, in attesa del taglio del nastro, è importante evidenziare le fragilità del tracciato e proporre valide alternative, così da mantenere la visione di insieme e, al tempo stesso, evitare di falsificare la realtà puntuale.

Stiamo pur sempre parlando di percorsi grezzi: solo pionieri ed avventurieri possono affrontarli dall’inizio alla fine. Per tutti gli altri, nei punti più critici è bene formulare delle varianti, tanto più che con l’avvento delle ebike, i margini di manovra sono cresciuti sensibilmente.

Inserire un tragitto in treno o proporre una deviazione che sale di quota, non snaturano l’impresa. Anzi, al contrario, la caratterizzano. L’importante è mettere le mani avanti e non lesinare in dettagli. Ognuno sia libero di valutare la fattibilità e prepararsi adeguatamente, con l’eventualità di limitarsi a pedalare i  tratti meno problematici (tanto più che ogni percorso è classificato verde, giallo o rosso).

Una ipotetica variante in treno può essere meglio digerita se il tempo guadagnato viene orientato alla scoperta dei territori attraversati lungo il percorso. La connessione con le stazioni ferroviarie, oltre che bypassare i tratti critici, permette di spezzare il percorso in più riprese, soluzione interessante per tutti coloro che si mantengono fermi nel proposto di fare tutto il percorso, pur non potendo contare su una vacanza intera.

(Parco della Maremma, Alberese)

Varietà

Le CiclovieZERO sono realizzate dal basso accontentandosi dell’esistente, quindi rischiano di essere intrinsecamente selettive in Italia, dove le infrastrutture dedicate alla bici scarseggiano e l’orografia non sempre aiuta. Questo  in opposizione con la filosofia per cui nascono: in primis favorire  l’avvicinamento di chi è alle prime esperienze fuori porta.

Accrescere la comunità di cicloturisti è fondamentale nel nostro paese: maggiore sarà attenzione, curiosità, presenze mostrate dal basso, più forte sarà la pressione verso politici ed amministratori.  A questo scopo è importante formulare una varietà di proposte a difficoltà crescente, per minimizzare il rischio che ciclisti alle prime armi vengano mandati allo sbaraglio.

“La forza del cicloturismo deriva proprio dalle connessioni che consente, essendo un’attività: flessibile (mare, montagna e città); trasversale (unisce le generazioni, anche grazie alle ’e-bike);  sociale (connettendo strati sociali diversi); sostenibile (decongestionando e destagionalizzando i flussi)” (dal rapporto "Viaggiare con la bici 2023", ISNART/Legambiente)

Proposte di un giorno, un weekend, una vacanza intera aiutano il singolo a saggiare le proprie capacità e metterle in relazione con le informazioni reperite su internet: profilo altimetrico,  densità dei rifornimenti, tipo di fondo, …

(foce del Mignone, Civitavecchia)

Nella varietà di interpretazioni, una particolare attenzione viene posta ai percorsi famiglia: le transizioni culturali già invocate, vanno impostate a partire dalle nuove generazioni. Ecco perchè, all’interno della visione generale, deve trovare spazio una lettura che scenda nel particolare, individuando  quelle esperienze che permettano ad un genitore di lasciare liberi i propri figli di spingere sul pedale senza l’ansia di pericoli nascosti dietro l’angolo.

Strumenti

Un progetto che mira a invocare e  mettere a sistema l’esperienza del singolo ha bisogno di strumenti costruiti per la condivisione.  La comunità deve avere accesso libero alle informazioni, la moneta con cui ricompensare  i contributi che vengono chiesti al singolo.  Il processo di revisione è continuo, influenzato dai cantieri in itinere e dei feedback che arrivano dal basso man mano che il progetto si diffonde.

E’ quindi necessario  disporre di strumenti flessibili ed economici, requisito quest’ultimo fondamentale per un progetto a ZERO budget (per attirare il singolo e respingere eventuali sospetti è infatti esclusa ogni forma di finanziamento, in primis la pubblicità. Fanno eccezione raccolte fondi occasionali, limitate nel tempo, circostanziate e verificabili).

In tale direzione si rivelano strategici:

  • Un sito internet: lo spazio su sui aggregare, dettagliare, ordinare ed aggiornare le informazioni sul percorso (tappe con descrizioni e raccomandazioni, racconti multimediali, …).
  • Uno o più social con relativi hashtag, per diffondere ed amplificare le informazioni pubblicate sul sito. segue…
  • Una mappa dinamica del percorso (la visione di insieme Tirrenica360), accessibile liberamente per spaziare dalla visione di insieme al dettaglio. Tra le caratteristiche salienti dovrebbe offrire una visione multi layer (per raggruppare tracce, fotografie, testi, link, ….); presentare un contatore delle visualizzazioni (per verificare il livello di interesse della comunità); permettere il backup/restore dei dati caricati; garantire la selezione dello sfondo (satellite, rilievo, …);  implementare la visione Streetview (per facilitare l’analisi al pc di specifici tratti); restituire il profilo altimetrico. segue…
  • un passaporto cartaceo: per aiutare a collezionare e tenere memoria dei tratti già percorsi, affezionando il ciclista e invogliandolo a tornare. segue…
  • una newsletter: per raggiungere (mensilmente?) tutti coloro che preferiscono seguire a distanza

E’ auspicabile che questi strumenti evitino la deriva generalista: le informazioni raccolte vanno circoscritte al percorso a cui sono dedicate. Eventuali affacci su realtà altre sono ammessi e incoraggiati solo a condizione che rendano manifesta la relazione con i propri orizzonti, al fine di stimolare spunti di riflessione. Questa strategia dovrebbe sostenere, nel tempo, il tentativo di diventare riferimento per il territorio che si è scelto di raccontare, condizione imprescindibile per attirare e fidelizzare le energie da mettere a sistema.

(le foto a tutto tondo di Tirrenica360)

Fantasia

Ogni iniziativa di volontariato portata avanti dal basso, alimentata dalla passione e costretta nei ritagli di tempo, ha bisogno di attingere a un modo di visioni e utopie, senza le quali, nel lungo periodo, il gesto rischia di implodere.

Ispirati dall’Oceano Mare, facciamo nostri gli orizzonti sconfinati che ci srotola davanti e proviamo ad armonizzare la visione di insieme offerta dalla traccia Fiab con il dettaglio puntuale e concreto dei tratti già pedalabili (divisi per tappe, regionidifficoltà).

Ma c’è di più: per scardinare sclerosi e stereotipie che affliggono l’italico panorama, ben vengano visioni divergenti e  slanci oppositivi, da raccogliere e valorizzare creativamente.  Ognuno trovi il suo binomio fantastico.

“Non basta un polo elettrico a suscitare una scintilla, ce ne vogliono due. La parola singola «agisce» solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell’abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significare. Non c’è vita, dove non c’è lotta.
Ciò dipende dal fatto che l’immaginazione non è una qualche facoltà separata della mente: è la mente stessa, nella sua interezza, la quale, applicata ad un’attività piuttosto che ad un’altra, si serve sempre degli stessi procedimenti. E la mente nasce nella lotta, non nella quiete. Ha scritto Henry Wallon, nel suo libro “Le origini del pensiero nel bambino”, che il pensiero si forma per coppie. L’idea di «molle» non si forma prima, o dopo l’idea di «duro», ma contemporaneamente, in uno scontro che è generazione: «L’elemento fondamentale del pensiero è questa struttura binaria, non i singoli elementi che la compongono. La coppia, il paio sono anteriori all’elemento isolato».
Dunque, in principio era l’opposizione. E’ dello stesso parere anche Paul Klee quando scrive, nella sua “Teoria della forma e della figurazione, che «il concetto è impossibile senza il suo opposto. Non esistono concetti a sé stanti, ma di regola sono ‘binomi di concetti’».
Una storia può nascere solo da un «binomio fantastico». [….] Ho letto, anni dopo, quel che ha scritto Max Ernst per spiegare il suo concetto di «spaesamento sistematico». Egli si serviva proprio dell’immagine di un armadio, quello dipinto da De Chirico nel bel mezzo di un paesaggio classico, tra ulivi e templi greci. Così «spaesato», precipitato in un contesto inedito, l’armadio diventava un oggetto misterioso. Forse era pieno di vestiti e forse no: ma certamente era pieno di fascino.” (“Grammatica della fantasia”, Gianni Rodari)

Perseveranza

I progetti a ZERObudget, costruiti nei ritagli di tempo, sottraendo energie ad altri fronti, richiedono una cospicua dose di follia,  oltre a passione, dedizione, perseveranza, costanza.

I risultati emergono solo nel lungo periodo e i riconoscimenti esterni potrebbero non arrivare mai o essere percepiti come inadeguati agli sforzi sostenuti. Motivazioni e soddisfazioni vanno quindi cercati primariamente dentro di sé. Che bicicletta ed orizzonti sconfinati possano ispirare la Via.

(Riserva litorale romano)

Extra

Chi siamo

> L'elenco delle persone che stanno lavorando al progetto. Partecipate anche voi! segue...

Destinatari

> A chi è diretto questo sito? Siete in cerca di info aggregate ed ordinate per pianificare le vostre uscite di un giorno, un weekend, una vacanza intera? segue...

Visione Tirrenica360

> Tirrenica360: visione di insieme con la traccia complessiva, gli itinerari già pedalabili e le foto sferiche scattate lungo la futura Ciclovia. Siete pronti ad immergervi a tutto tondo prima ancora di partire? segue...

Tappa dopo tappa

> Gli itinerari già pedalabili lungo la futura Ciclovia Tirrenica, li abbiamo elencati in tappe. La presenza di alcuni tratti critici ci impedisce di offrire un percorso continuativo da Ventimiglia a Roma. Il risultato è comunque strabiliante e le visioni raccolte pedalando dovrebbero convincere anche voi.  segue... 

Studio percorsi

> Come abbiamo individuato i tratti già pedalabili da Ventimiglia a Roma lungo la futura Ciclovia Tirrenica? Quali caratteristiche devono soddisfare per essere appetibili a un cicloturistaZERO? segue...

Raccomandazioni

> Prima di avventurarvi leggete le raccomandazioni. Impiegate cinque minuti ora nella lettura, per risparmiare sventure e contrattempi dopo. segue...

Un passo alla volta

> Proposte in bici di una mattinata, un giorno, un weekend, una vacanza intera... per saggiare le proprie capacità e alimentare esperienza e consapevolezza segue...

Classificazione percorsi

> Itinerari verdi, gialli o rossi, per aiutarvi a scegliere il percorso più adatto alle vostre aspettative segue...

Percorsi tematici

> Spiagge, fari, pinete, zone umide, promontori, miniere, …. quante storie siete pronti ad ascoltare? Il Tirreno è un teatro che racconta mille incontri. Le memorie storiche si intrecciano con gli scenari naturali, imprimendo a terra tracce da rievocare, un pedale alla volta. Seguendo in bici il mare e i suoi tematismi. segue...

Letture

> Mostri marini, saline, bonifiche, colonie estive, divinità, boom economico, idrovolanti, ferrovie, .... Storie impigliate sotto costa o affondate in alto mare, sferzate dai venti o cullate dalle onde. Tante letture da sfogliare in compagnia del Tirreno. segue...

Percorsi famiglia

> Le nostre proposte dedicate alle famiglie, perchè le transizioni culturali (a pedali e non) vanno impostate a partire dalle nuove generazioni. segue...

Quali informazioni

> Quali domande si fa chi parte in bici? Siamo gli unici a impantanarci ogni volta che, in Italia, proviamo a cercare informazioni sul prossimo percorso da pedalare? Tanto più un percorso promette vacanze indimenticabili, tanto minore sembra la probabilità di trovare riferimenti online che permettano di raccogliere notizie in merito. Quali bellezze mi aspettano? Quali le criticità da affrontare? E’ ben segnalato? Quali servizi troverò? …. SondaggioZero e Isnart - questionario FIAB2023

PassaPorto Tirreno

> Un PassaPorto da portare con sè nelle pedalate lungo il Tirreno. Memoria di carta ed inchiostro della propria avventura in bici. Tappa dopo tappa, timbro dopo timbro. segue...

Cicloturismo in Italia

> Siete alla ricerca di percorsi cicloturistici a lungo raggio? Dal basso proponiamo il nostro piccolo contributo: la mappa di quelli che già oggi vantano almeno 200km di sviluppo e uno spazio informativo online espressamente dedicato. segue...

Il vostro contributo

> Innamorat@ anche voi delle pedalate vista mare? Date una occhiata al progettoZERO e alla squadra operativa. Partecipate con passaparola, proposte, feedback, ... Le amministrazioni non vedono le potenzialità di un percorso ciclabile lungo il Tirreno? Mostriamo loro il contrario. Facciamo conoscere insieme la bellezza delle nostre coste. segue...

“Nel complesso, appare evidente che quando si parla di cicloturismo in Italia non si parte certo da zero, ma da quella che in molte aree del Paese già oggi è un’eccellenza nel panorama della nostra offerta turistica.

Tuttavia, molto resta da fare, in termini di crescita culturale, di consolidamento di un’offerta di servizi specifici di alta gamma e, naturalmente, di ulteriore integrazione di nuove ciclovie nei sistemi di offerta locali del turismo, tanto in ambiente urbano che extraurbano.  (dal rapporto "Viaggiare con la bici 2023", ISNART/Legambiente)


(Ponte Sisto a Roma, pedalando da Palidoro a Roma, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )